“La storia fallisce ogni qualvolta dà le spalle alla memoria”: possiamo partire da questa frase per raccontare Le radici dell’ultima verità del male (diario di una medium nazista) lo spettacolo tratto dal libro di Antonio Masullo Maria Orsic – L’ultima verità del male in scena al Tin Teatro Instabile Napoli.
Con Gianni Sallustro, che firma anche la regia, in scena ci sono: Antonio Masullo, Francesca Fusaro, Tommaso Sepe, Stefania Vella, Vincenza Granato, Maria Crispo, Noemi Iovino, Nancy Pia De Simone, Antonella Montanino, Roberta Porricelli, Carlo Paolo Sepe.
Tanti silenzi, molteplici occultamenti dei fatti portano ad ignorare per anni persone come Maris Orsis una medium degli anni ’40, forse la più potente al mondo, che aderì al nazismo con entusiasmo fino a quando non fu rinchiusa nel castello di Wewelsburg dove ebbe modo di capire le atrocità di Hitler e del nazismo ma ormai troppo tardi.
Esoterismo e nazismo sono legati più di quanto la storia vuole ricordare, anche se illustri studiosi ne hanno già analizzato ed evidenziato i collegamenti, vale la pena ribadirlo con forza per consegnare al presente e al futuro il giusto passato.
Negli anni ’40 in Renania un gruppo di deportati napoletani, viene trasferito dal campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau in Renania, nei pressi del Castello di Wewelsburg, sito nella cittadina di Buren, per la ristrutturazione di questo complesso architettonico, risalente al 1600.
Vengono ingannati dalle SS, che gli fanno credere che dopo la ristrutturazione, verranno liberati. Ovviamente, non sarà così e avranno una brutta sorpresa nel corso della permanenza a Wewelsburg. Tutti i deportati però, sono affascinati dalla figura della principessa medium bellissima, Maria Orsic appunto, che si dice, veda gli spiriti e legga il futuro.
Due registri registici quelli adoperati da Gianni Sallustro: quello iniziale quasi fiabesco volto ad alleggerire i toni terribili del racconto e quello della seconda parte caratterizzato da un crescendo di tensione con toni cupi e spietati.
La regia di Le radici dell’ultima verità del male è, come avviene spesso nei lavori di Sallustro, molto corale con spazio per monologhi che mettono in evidenza la bravura degli interpreti.
Masullo s’inserisce nel racconto spiegando gli avvenimenti storici e lo fa con giustezza incuriosendo, ma al contempo spiazzando gli spettatori, che restano avvolti nelle spire della storia.
Solo scoprendo le radici del male si può avere una visione globale della storia ed in questo caso, visti i terribili corsi e ricorsi storici, è davvero utile entrare nelle pieghe della storia. Per non dimenticare.