Al Teatro Cortese dei Colli Aminei di Napoli è andato in scena “Variazioni enigmatiche” dell’autore francese Eric-Emmanuel Schmitt, con Gianni Caputo e Mario Troise, per la regia di Aniello Mallardo. Il titolo dello spettacolo fa riferimento a “Enigma Variations” composizione del musicista inglese Edward Elgar: quattordici variazioni su una melodia impossibile da decifrare, proprio come i personaggi della vicenda che non svelano mai completamente la propria contorta personalità. ”Variazioni enigmatiche” è un intenso atto unico di 90’ nel quale lo scrittore di successo Premio Nobel Abel Znorko (Mario Troise), che vive solo in un’isola del Mar della Norvegia, decide di incontrare per una intervista il giornalista Erik Larsen (Gianni Caputo) per una esclusiva intervista . La vera protagonista della storia Hèlene, che non si vede mai in scena, è una donna amata da entrambi che vive a Nobrovsnik, la stessa Città dove vive il giornalista. I due si scontrano come in un duello senza esclusione di colpi, si lasciano andare a confessioni personali in un crescendo ad altissima tensione emotiva, tra ferocia e compassione, fino all’inaspettato e drammatico finale. L’autore ci fa riflettere sulla sessualità, sul gusto amaro della trasgressione, sul significato profondo dell’amore, sulla quotidianità della vita a due che spegne l’amore, sull’impossibilità di conoscere appieno l’altro con il quale viviamo, sul fascino del mistero, sul senso profondo della vita. Gianni Caputo rende bene la pacata normalità di Eric Larsen (il giornalista) con una misurata recitazione mai sopra le righe come il suo personaggio esige. Mario Troise (Abel Znorko) riesce a calarsi in maniera convincente nella nevrotica e vuota spocchiosità dello scrittore di successo. Lo spettacolo convince e incanta il pubblico grazie all’attenta regia di Aniello Mallardo e alla indovinata scelta scenografica che rende bene il vuoto esistenziale nel quale i due protagonisti si ritrovano a vivere. Applausi a scena aperta.
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