Contemporary Speech la rassegna diretta artisticamente da Eugenio Ottieri alla sala Assoli
Eugenio Ottieri firma Contemporary Speech, con l’associazione Progetto sonora, rassegna musicale in scena fino all’8 ottobre a Sala Assoli.
Una rassegna pensata con uno sguardo ampio verso autori contemporanei provenienti da diversi paesi che affrontano autori diversi, come nasce questo progetto?
Progetto Sonora ha sempre interpretato il suo ruolo di impresa culturale per la promozione musicale privilegiando l’impegno nei confronti della musica del nostro tempo, intendendola nel senso più ampio del termine ma andando a selezionare le proprie proposte nell’area della qualità.
Mi piace ricordare tra tutte l’impegno produttivo sin dagli anni ‘90 per la realizzazione di ‘opere prime’ di teatro musicale sia di Pasquale Scialò che del M°Roberto De Simone in Italia e all’estero,
e gli anni dell’importante rassegna UN’ESTATE AL MADRE in cui abbiamo per mesi presentato al Museo Madre quelle che a nostro avviso
erano le più interessanti espressioni artistiche nazionali ed internazionali nei vari ‘generi musicali’ che la contemporaneità propone.
Contemporary Speech nasce quindi con l’intento di portare in Campania, in città diverse e con continuità, una programmazione che abbia – nelle differenti modalità e generi che oggi sono il soundscape dei nostri tempi – soprattutto la caratteristica della qualità delle proposte.
E inoltre che gli accostamenti nella programmazione di generi diversi stimolino nel pubblico curiosità di approfondimento, la scoperta di nuove tendenze creative, l’osservazione su similitudini e differenze dei linguaggi musicali antichi e moderni che oggi si trovano a convivere nelle proposte contemporanee.
A quale pubblico si rivolge Contemporary Speech?
Senza preclusioni a tutti: giovani e meno giovani, a tutti coloro che amano la musica senza etichette.
Come in altre nostre programmazioni – vedi le proposte per le giovani generazioni che abbiamo da dieci anni al teatro dei Piccoli nella Mostra d’Oltremare di Napoli – amiamo che a fruire delle proposte musicali possano essere target di pubblico diverso e ‘intergenerazionale’.
La buona musica non conosce barriere. La nostra proposta di musica che va da quella classica, al folk, all’elettronica, al jazz in un identico ‘contenitore’ aiuta poi a proporre i differenti generi a pubblici tra di loro tendenzialmente diversi;
il nostro desiderio è quello che la curiosità di vederli accostati ed accomunati in un unico percorso programmatico possa spingere il pubblico a conoscere ‘cose nuove’ rispetto a quelle che già incontrano il suo gusto, e quindi ad allargare il proprio orizzonte conoscitivo e culturale.
Napoli città della musica è ancora così?
Mai come in questi ultimi tempi si può misurare quanto lo sia davvero, guardando ad una programmazione complessiva che ha superato l’offerta ‘storica’ di gran lunga.
Anche per le iniziative di stimolo alla ripresa delle attività di programmazione post pandemia e allo stimolo ulteriore che viene dagli enti pubblici sotto forma di bandi per la programmazione di rassegne sulla scorta del boom turistico, l’offerta musicale sta raggiungendo proporzioni mai viste.
Sono inoltre indubbiamente aumentati notevolmente anche gli artisti e gli enti che si occupano di programmazione musicale.
Cosa si può fare per avvicinare i giovani alla musica classica e contemporanea di qualità?
Facendo in modo che alla programmazione musicale si accompagnino momenti di approfondimento, di orientamento, di ascolto guidato e di indirizzo all’ascolto.
E questo per far sì che si possa innanzitutto comprendere che ciascun ‘linguaggio musicale’ che oggi coesiste nelle differenti programmazioni ha le sue caratteristiche peculiari d’ascolto che vanno comprese.
E ancora per conoscere ed esplorare – con iniziative collaterali come le prove aperte p.es, – il complesso lavoro del musicista che interpreta un brano di musica ‘esatta’
(cioè consegnata ad un testo musicale in cui tutto è definito da chi l’ha composto)
o che esercita pienamente la sua creatività ‘riformulando’ e ‘ricreando’ una composizione che gli è stata consegnata dalla tradizione orale (musica folk), che è poco più di uno piccolo spunto di melodia-armonia (il Jazz, il rock,…)
in un processo che non si serve di testi scritti ma è tutto giocato sull’interplay e molto sull’improvvisazione.
Il nostro obiettivo, come quello di ciascun ente programmatore di musica, è quindi quello di moltiplicare con i’impegno il numero di ascoltatori competenti, appassionati e curiosi.
Ampliare sempre di più il pubblico , partendo dai giovani, per quella che è da sempre una delle più belle arti dei linguaggi artistici storici e contemporanei: la MUSICA.
Contemporary Speech ultimi appuntamenti della rassegna..
Sabato 7 ottobre (ore 21.00), Andrea Cassese (voce, chitarra acustica, chitarra classica, percussioni), Giacomo Pedicini (basso), Francesco de Cristofaro (fisarmonica) e Antonio Esposito (percussioni) presentano Paesi semplici.
Il terzo album del cantautore napoletano Cassese è composto da 10 brani incentrati sulla tematica del paesaggio e del paese nell’accezione “pavesiana” del termine, come luogo a misura d’uomo dove il ritmo vitale non viene alterato dai grandi black-out del mondo.
Chiude la rassegna, domenica 8 ottobre (ore 21.00), il progetto La novia – La Cantiga De La Serena del trio composto da Fabrizio Piepoli (voce, chitarra, daff, bendir, tamburello, qraqeb), Giorgia Santoro (flauto, bansuri, duduk, sajat, cimbali, palmas, voce), Adolfo La Volpe (oud, chitarra classica, tar, voce),
che fa dialogare la tradizione sefardita con canti, romanze e tarantelle di culture ed epoche differenti, proponendo un equilibrio inedito tra innovazione e tradizione.
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