È nata una nuova stella nel panorama musicale mondiale: Tamino, pseudonimo di Tamino Amir Moharam Fouad.
Classe 1996, nato a Morstel nelle Fiandre da madre belga e padre egiziano deve il suo nome al famoso personaggio de Il flauto Magico di Mozart.Il nonno paterno Moharam Fuad è stato uno dei cantanti ed attori più famosi del cinema egiziano e pertanto Tamino ha la musica nel sangue oltre ad un fisico invidiabile tanto da sfilare per le collezioni di alta moda di Missoni, Valentino, Fendi.
Ha iniziato giovanissimo a studiare il pianoforte ma suona alla perfezione anche la chitarra e l’oud, una sorta di liuto a manico corto di origine persiana.
È la madre che lo introduce nel mondo della musica facendogli ascoltare brani di Serge Gainsbourg, Tom Waits, Uum Kaltthorum, Jeff Burckley, Ben Howard ma è il John Lennon di Imagine che lo attrae e lo affascina in modo singolare tanto da votarsi completamente al mestiere di cantautore.
Il suo primo singolo Habibi (Amore mio), lo porta all’attenzione di star internazionali quali LP, Lana Del Rey,Colin Greenwood dei Radiohead. Altri suoi brani famosi sono: Cigar, Indigo Night, Tummy, Persephone.
Il suo primo album in studio Amir (Principe) ha visto la partecipazione dell’orchestra arabo-belga Nagham Zikrayat, composta da strumentisti che hanno lo status di rifugiati in quanto provenienti da Siria, Marocco, Iraq e Tunisia.
La sua musica è particolarissima ed è una mescolanza di suggestioni orientali struggenti e malinconiche, di pop e di indie, cantate con voce melodiosa e spesso in falsetto, cosa che non ti aspetteresti da un gran bel ragazzo, alto, magro, prestante e dalla carnagione ambrata.
Il 9 ed il 10 dicembre scorsi si è esibito a Milano presso la Santeria Toscana e al Monk di Roma registrando il tutto esaurito.
Intervistato da Gianmarco Giannelli ha detto: «Una delle cose sulle quali mi sono interrogato di più è l’origine di questa malinconia che provo ma che secondo me, provano tutti gli essere umani. La differenza sta nell’affrontarla. Se non lo fai o la nascondi può colpirti in qualsiasi momento. Credo che sia necessario affrontare il dark side di ognuno di noi per potere vedere la luce».
Ed è proprio questo che noi ci auguriamo in questi momenti così difficili e tristi per tutti: rivedere la luce!