Si intitola “Apnea” il nuovo album di inediti di Susanna Parigi, che torna sulla scena musicale a quattro anni di distanza dal precedente “ La lingua segreta delle donne”, uscito nel 2010. Anche se, dopo lo spettacolo teatrale del 2012, “Il saltimbanco e la luna”– Le canzoni, il giornalismo, Enzo Jannacci, messo in scena insieme all’amico giornalista Andrea Pedrinelli, è uscito il cd dello spettacolo, a marzo 2014.
Per la realizzazione del suo nuovo album Susanna Parigi ha collaborato con Kaballà, per alcuni testi, e , per le musiche, con Ferruccio Spinetti in “Carica Erotica”, Alessandro Boriani in “Quello che non so” e Mario Zimei in “LIBeRI”.
Nove brani di grande spessore e di disinvolta provocazione, sottile ironia femminile, come da sempre ci ha abituato la cantautrice fiorentina.
Apnea, è così messa male la cultura in Italia?
«È messa talmente male che non basteranno vent’anni di duro lavoro per ricominciare a vedere
la luce. Così difficile è portare i mezzi culturali di una nazione a un livello soddisfacente,
tanto facile è azzerare tutto in poco tempo. L’arte tutta sta morendo e insieme a lei tutte le persone che ci lavoravano. Musicisti di talento hanno dovuto convertire il lavoro in un hobby, chiudono agenzie, festival, studi di registrazione, luoghi sacri della musica. Questa è una situazione catastrofica. Per questo ho scritto un piccolo manifesto nel libretto di “Apnea”. Chiunque lo condivida può inviare una sua foto con un cartello, un foglio, o qualsiasi cosa dove c’è scritto APNEA, il suo nome e l’attività che svolge. Se qualcuno non fa un lavoro artistico ma condivide questo movimento, va bene lo stesso. Le foto possono essere inviate sia alle mie due pagine Facebook sia alla mia mail che si trova nel sito. Noi poi le pubblichiamo tutte, una al giorno sia su Fb che sul mio sito alla pagina “Apnea artistica”. Più siamo, più avremo voce per portare a Roma delle proposte concrete che hanno a che fare con Inps Enpals e il nostro futuro.»
Il disco si apre con una voce di un bambino, il quale si pone delle domande, le stesse poi che si pongono, da sempre gli adulti…
«Direi proprio di no. Direi che si apre con la voce di un bambino proprio perché certe domande se le fanno solo i bambini e i pazzi. Come la pazza di “Che noia”. Sradicano il pensiero allineato, il dare per scontato, la paura della scomunica. Esempi stupidi: si danno per scontati i call center, si danno per scontati i rumori assordanti dei negozi, le arie condizionate usate in modo selvaggio dove d’inverno devo entrare con la canottiera sotto il cappotto, e d’estate devo portarmi il maglione di lana, dove i commessi hanno malattie croniche. Si dà per scontato che la politica sia ingiuria verso l’avversario, si dà per scontato che le merci viaggino in autostrada, si dà per scontato che i tappi di benzina delle nuove auto si aprano con la combinazione di una cassaforte e tu rimani per strada
perché neanche il benzinaio riesce a forzarli…si dà per scontata la stupidità.»
Dare potere agli uomini è stato catastrofico… a indicare la fine della subordinazione della donna una volte per tutte…
«Lontano da me pensare che le donne siano più brave o intelligenti o serie degli uomini. Penso solo che un mondo costruito sul pensiero femminile non si è mai visto, tranne in un passato remoto e in qualche piccola società matriarcale ancora esistente.
Il fatto è che non si sa come si sarebbe potuta sviluppare la storia. Dico che l’unica rivoluzione vera, oggi, sarebbe questa. Questo provare una totale, nuova strada, senza l’esclusione dell’altro sesso, come è stato fatto con noi donne, ma dove le donne non siano solo esecutrici in una società nata da mano e a misura d’uomo.»
L’uomo che cammina, un’altra provocazione dopo Donne esoteriche, vuoi proprio farti dei nemici…
«Dico quello che penso da molti anni. Chi conosce i miei dischi lo sa. “L’uomo che cammina”è stato visto da molti come Gesù, e va bene, è bello che ognuno possa leggerci ciò che vuole.
Per me è anche l’ipotesi di un nuovo uomo politico.»
Tutte le cose si attaccano addosso, non credi che a volte s’indossa una maschera, per paura di essere giudicati e perché è quella che vuole la gente?
«La frase più banale che si possa sentire è “sii te setsso”. E’ una delle cose più difficili. La stratificazione delle maschere avviene da subito, dai primi anni di vita e risalire alla nostra vera natura è lavoro archeologico.»
Testi di grande riflessione, come nascono? Alcuni rimandano a qualche tua lettura…
«Sì. Riguardo il mio stile di scrittura è stata usato per la prima volta la definizione pop letterario.
L’idea di una canzone parte dalla mia immaginazione, ma le letture mi aiutano ad affinarla, a metterla a fuoco. Spesso infatti nelle presentazioni dei miei dischi lascio persino la bibliografia
da cui hanno preso spunto.»
Interessanti collaborazioni per questo disco, Spinetti, Kaballà, com’è avvenuta?
«Persone e artisti eccezionali. Con Kaballà collaboriamo ormai da più di dieci anni e abbiamo affinità che ci permettono di lavorare in totale sintonia. Riguardo quello che ci circonda la pensiamo spesso allo stesso modo. Sarebbe impensabile scrivere i miei testi insieme a un “allineato”.
Con Ferruccio ci siamo conosciti quando eravamo in giuria a un concorso, abbiamo
fatto amicizia e da lì poi sono nate le nostre collaborazioni, sue nei miei dischi e mie e di Kaballà in “Carica erotica”un brano dell’ ultimo disco di Musica Nuda.»
In passato hai collaborato anche con Umberto Galimberti…
«Sì, nell’album “In differenze” e nel relativo concerto teatrale. Sono stata molto fortunata.»
Seguirà un tour?
«Sì, ma a partire da settembre – ottobre.»
Come e quando hai iniziato… e qualche aneddoto particolare di quando proponevi la tua musica…
«Ho iniziato a cantare a tre anni e mezzo. Poi i miei mi hanno iscritta al Conservatorio e mi sono diplomata in pianoforte. L’aneddoto divertente è che quando avevo non più di quattro o cinque anni, ascoltavo le canzoni, le imparavo a memoria, ma c’erano dei punti che non mi piacevano, allora, le cambiavo io, m’inventavo un inciso diverso, o una strofa diversi, ho iniziato a comporre.»
Hai qualche hobby particolare?
«Leggere e viaggiare.»
Progetti futuri?
«Appunto i concerti di Apnea e la speranza che possa crearsi un piccolo movimento incalzante in modo da poter agire affinché la politica si accorga di questa categoria in assenza totale di ossigeno.»