Nel trionfo di ori della Cappella Palatina della Reggia di Caserta un tuffo nel passato delle corti seicentesche con i suoni del clavicembalo e della tiorba nelle sonate K156 e 157 di Domenico Scarlatti e le cantate Nel bel sen della regal sirena, Or che sul legno e La dove a Mergellina bacia la riva il mare di Alessandro Scarlatti (padre di Domenico). L’ensemble Talenti Vulcanici della Fondazione Pietà de’ Turchini composta dal soprano Naomi Rivieccio, violoncello Karolina Szewczykowska, tiorba Elisa La Marca, cembalo e direzione Stefano Demicheli e ideazione artistica di Paologiovanni Maione ricreano un clima di grande silenzio e profondità dov’è la musica e la voce all’unisono a riportare lo spettatore del Napoli Teatro Festival Italia nelle atmosfere delle cantate da camera tanto in voga nei secoli seicento e settecento. L’indagine musicale si concentra sul mito della Sirena Partenope Nume tutelare della città e recupera alcune di quelle cantate dedicate al mito della sirena/regina che donava a Napoli un’aura mitica di capitale del regno. Il bis è scelto fra le cantate già eseguite ed è una parte del La dove il bel sebeto nel mar de le Sirene di Francesco Mancini autore un po’ più tardo rispetto agli Scarlatti padre e figlio.
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