Nell’ambito del Campania Teatro Festival, il Teatro Mercadante di Napoli ha ospitato Secondo lei scritto e diretto da Caterina Guzzanti accompagnata sul palco da Federico Vigorito.
Il testo è stato realizzato appositamente per Scritture- Scuola di Drammaturgia diretta da Lucia Calamaro ( Si nota all’imbrunire-Nostalgia di dio-Origine del mondo-Diario del tempo).
Le luci dello spettacolo sono di Cristian Zucaro, le scene di Eleonora De Leo,gli effetti sonori di Angelo Elle, produzione Teatro Stabile di Bolzano in collaborazione con Riccione Teatro e contributi della Regione Toscana.
Caterina Guzzanti, nota al grande pubblico per aver partecipato in qualità di attrice comica ed imitatrice, a trasmissioni televisive di successo quali Pippo Chennedy Show, L’ottavo nano, Bulldozer, Parla con me,per la prima volta porta in scena un suo testo curandone la regia.
Lo spettacolo affronta un tema universale ovvero le dinamiche relazionali che regolano i rapporti di coppia viste dalla prospettiva femminile.
Il rapporto di coppia che dovrebbe essere rassicurante e consolatorio diventa una sorta di campo di battaglia in cui rivendicazioni, fraintendimenti, bisogni non soddisfatti , aspettative tradite fanno da padrone. La necessità di trovare una soluzione diventa impellente condizionando pensieri e scelte con un senso di imbarazzo e inadeguatezza. Il tutto nasce da un uomo (Federico Vigorito) che non vuole affrontare il suo problema legato all’impotenza e una donna (Caterina Guzzanti ) che rinuncia alla sua sessualità per un lungo lasso di tempo con la speranza mal riposta che lui faccia qualcosa al riguardo. ( Sappiamo tutti che gli uomini non sono molto propensi ad ammettere le loro défaillance in campo sessuale e che non amano andare dall’andrologo).
La domanda di fondo è: quanto la nostra cultura e la società continuano a condizionare i nostri comportamenti? La risposta sembrerebbe scontata ma il testo con la sua leggerezza e la sua profondità fa discutere e riflettere offrendo nuove prospettive.
Gli spettatori vengono da subito catapultati nella relazione di coppia rilevando fragilità ed incomunicabilità. Anche la scenografia e i costumi assurgono a simboli. La prima è costituita da una sorta di parallelepipedo squadrato e poco illuminato con passaggi segreti ed ombre cinesi. I costumi di Caterina Guzzanti passano da un completo rosso fiamma comprese le scarpe, ad una sorta di vestaglia blu spiegazzata con gomitiere e ginocchiere, pinne come calzature.
Caterina Guzzanti e Federico Vigorito si muovono con naturalezza sul palcoscenico e si nota che tra i due ci sono complicità e affiatamento. Spesso ammiccano in direzione degli spettatori certi che la loro situazione venga compresa e capita.
A fine spettacolo lunghi e meritati applausi.