Dal 22 maggio è nelle sale Fuori di Mario Martone. Presentato in concorso al 78esimo Festival di Cannes è l’adattamento cinematografico dei romanzi autobiografici di Goliarda Sapienza L’università di Rebibbia e Le certezze del dubbio. Sceneggiato dallo stesso Martone con Ippolita di Majo vede la partecipazione di: Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna, Antonio Gerardi, Francesco Gheghi, Daphne Scoccia, Sylvia De Fanti.
Roma, 1980. Una provocazione, un furto in casa di conoscenti spalanca le porte di Rebibbia a Goliarda Sapienza (Valeria Golino ), scrittrice ed attivista catanese. Accolta con sospetto dalle sue compagne di cella Goliarda scopre che in prigione, dove ipocrisie ed illusioni vengono spazzate via dalla dura realtà carceraria, può finalmente essere se stessa intessendo rapporti di complicità e amicizia con due detenute: Barbara (Elodie) e Roberta (Matilda De Angelis), l’una arrestata per aver aiutato un delinquente di cui è innamorata, l’altra per motivi politici. Scarcerate, continueranno a frequentarsi rendendosi conto di quanto sia difficile ritornare alla vita quotidiana in una società che non perdona gli errori commessi. La rivelazione che solidarietà, amicizia, sorellanza e amore sono possibili anche al di fuori delle mura circondariali porterà Goliarda a ritrovare la gioia di vivere e la spinta necessaria per continuare a scrivere.
Il film di Mario Martone è un inno alle donne ed in particolare a Goliarda Sapienza ritenuta oggi una delle più grandi scrittrici del ‘900 per il suo capolavoro L’arte della gioia, pubblicato postumo grazie al marito Angelo Pellegrino. Da subito si intuisce che Fuori non vuole essere un elogio di Goliarda quanto piuttosto un suo ritratto originale e critico dove anche la scelta dell’attrice che la interpreta non è casuale. Infatti Valeria Golino fu sua allieva appena diciottenne e siamo certi che nel riportare in vita una donna così fuori dagli schemi abbia attinto a ricordi personali pur cesellando il personaggio secondo la visione di Martone. (Non dimentichiamo che la stessa Golino ha realizzato la serie televisiva L’arte della gioia). Anche Elodie e Matilda De Angelis sono all’altezza dei ruoli loro assegnati e non poteva essere diversamente vista la loro comprovata bravura, la prima con Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa e la seconda David di Donatello per L’incredibile storia dell’isola delle Rose di Sydney Sibilia.
Elodie, Valeria e Matilda riescono ad essere credibilmente affiatate mostrando fragilità e coraggio, forza e determinazione.
Tutto il film si dipana tra un fuori e un dentro dove le sconfitte e le amarezze vengono assorbite e digerite attraverso il confronto ed il rimpianto di un ambiente protetto quale può essere paradossalmente il carcere e la società giudicante dove regnano pregiudizi e ostilità.
Non era affatto semplice trasferire sullo schermo una personalità così poliedrica e sfaccettata come quella di Goliarda Sapienza che anche nei suoi scritti dimostra una complessità di narrazione. Tuttavia la coppia collaudata Martone- di Majo ci riesce con apparente facilità supportata dalla fotografia di Paolo Carnera, le musiche di Valerio Vigliar e le scenografie di Carmine Guarino. ( Gli interni sono stati girati nella casa di Goliarda Sapienza). Sui titoli di coda scorrono le immagini della vera Goliarda intervistata e sbeffeggiata da Enzo Biagi tra l’indifferenza degli spettatori. Sono immagini che Mario Martone ha voluto inserire nel film per farci riflettere sulle difficoltà del farsi ascoltare di una donna, una sorta di rivincita postuma.
Fuori è un film bello e compiuto.
Le ore del nostro presente sono già leggenda per dirla con un graffito su un ponte romano indicato da Roberta a Gagliarda. Sì, siamo d’accordo.