Attrice, cantante e conduttrice televisiva, Marisa Laurito racconta le sue “avventure” culinarie, il suo libro, le sue esperienze teatrali e televisive, ricordando con malinconia le cene a casa di Eduardo De Filippo. Marisa Laurito, dopo anni di assenza, è tornata in Rai per curare una rubrica di cucina all’interno del programma televisivo “I Fatti Vostri” condotto da Giancarlo Magalli su Rai 2. Marisa Laurito di recente ha pubblicato il nuovo libro “Le ricette di casa Laurito. Avanzi…tutta!”, che contiene piatti tramandati dalle donne della sua famiglia, la nonna, la mamma e la zia. Ricette veloci, semplici ed economiche, preparate utilizzando gli avanzi del giorno prima. Piatti salutari tipici della cucina napoletana, tradizioni culinarie quasi dimenticate che Marisa fa rivivere nelle pagine del suo libro, viaggiando attraverso i ricordi della sua vita privata, dai pranzi preparati la domenica in famiglia a quelli vissuti insieme ad Eduardo De Filippo e ai colleghi.
Cosa intende comunicare attraverso il suo libro “Le ricette di casa Laurito. Avanzi…tutta!”
«L’affetto che passa attraverso il cibo. Quando si cucina si cerca di preparare i piatti preferiti dai nostri cari, trasmettendo felicità a tavola per stempera la fatica di un’intera giornata. Ricordo il profumo del ragù che si preparava in tutte le case di Napoli ed in particolar modo, l’odore per le scale della torta a cioccolato che mamma mi aveva preparato.»
Quando ha imparato a cucinare?
«Il mio è un talento naturale. Ho iniziato ad avvicinarmi alla cucina non per passione ma per il piacere di accogliere i miei ospiti. Ricordo in particolare una cena organizzata per la compagnia teatrale di Eduardo. In quell’occasione decisi di preparare le lasagne con verdure, fatte con pasta fresca, il risultato fu deludente il tutto diventò una colla. Ero disperata! Fortunatamente, avevo dei barattoli di pomodori secchi conditi con olive, capperi ed acciughe, così li utilizzai per condire degli spaghetti.»
C’è un piatto che Marisa Laurito preferisce?
«Adoro la pasta, un ingrediente straordinario. È come una tavolozza bianca che puoi condire in mille modi. Ho una passione particolare per la frittata di scammaro, un piatto antico napoletano, uno dei preferiti di Eduardo De Filippo. Consiste in una frittata preparata senza uova con tutti i rimasugli del frigorifero: spaghetti al dente, un’insalata di pomodorini, olio, basilico, pezzetti di formaggio avanzati, un po’ di uva passa, pinoli, acciughe, si mischia tutto e si fa friggere in una padella.»
C’è un aneddoto che lei ha più volte raccontato riguardo alle sue vacanze da bambina…
«La mia famiglia non era ricca, quindi andavamo al mare non molto lontano da Napoli, tra Torre Annunziata e Torre del Greco. Partivamo da casa con borse pienissime di cibo, come se dovesse scoppiare una guerra. Non mancava mai la parmigiana di melanzane, la frittata di maccheroni, le alici, le alghe fritte e al tramonto l’avanzo della parmigiana finiva in un panino.»
Ricorre il trentennale della morte di Eduardo De Filippo, qual è il suo ricordo personale?
«Parlando di cucina, Eduardo era un cuoco straordinario. Ogni tanto ci invitava a casa sua, cucinava lui, era un cuoco appassionato, preciso. Una caratteristica che accomuna un po’ tutti gli artisti. Il suo piatto preferito era la pasta e fagioli e la frittata scammaro.»
La sua carriera televisiva è stata brillante. Ricordiamo l’esordio al fianco del suo amico Renzo Arbore in Quelli della notte.
«È stata una trasmissione che ha stravolto il modo di fare tv. Era l’epoca in cui si rispettava il copione. La tv di Arbore era viva. I protagonisti del varietà improvvisavano. Prima di andare in onda eravamo uniti dalla voglia di stare insieme, di divertirci. Quando ho conosciuto Arbore c’è stata subito empatia, non avrei mai pensato che “Quelli della notte” mi avrebbe ribaltato la carriera. Subito dopo quel programma la Rai mi propose di condurre “Marisa la nuit”. Da lì in avanti la mia carriera è decollata con Fantastico, la prima accanto ad Adriano Celentano e la seconda accanto a Pippo Baudo.»
Perché è sparito il varietà?
«Il varietà era fatto da personaggi straordinari, attori e registi di talento che osavano rischiare, oggi è diverso. La televisione si è privatizzata e di conseguenza appiattita, penalizzando la qualità dei programmi. Il varietà lanciava talenti. Oggi il varietà è stato sostituito dai reality show.»
Quanto ha influito la formazione teatrale nei successi in campo televisivo e cinematografico?
«È stata fondamentale. Il teatro è stato una palestra importante. In televisione, infatti, capivo subito quello che funzionava, le battute che potevo modificare al momento. Non l’ho mai mollato, ogni due anni ritorno a teatro.»
In quale spettacolo la vedremo impegnata?
«Un concerto-spettacolo Sud & Sound amici per la pelle che ha già debuttato al teatro Ponchielli di Cremona e che porterò in giro per l’Italia.»