All’inizio dello scorso autunno, precisamente il 21 ottobre 2013, sono arrivate in redazione 11 “Cartoline”.
A spedircele è stata la nuova formazione campana dei Fiori di Cadillac, un gruppo di cinque musicisti che dopo due anni di intenso lavoro in sala prove ha donato al panorama italiano nuove sonorità e soprattutto nuove dimensioni musicali.
Per mesi ho custodito gelosamente queste “Cartoline” da sentire, percependone sfumature, note e colori. Ho attraversato con queste 11 tracce la fine dell’estate, l’intero autunno e adesso continuo a farmi scaldare da loro durante questo gelido inverno.
Cartoline da leggere anche se “senza parole”, universi di andate, ritorni, ricordi passati e pensieri futuri. Immagini nitide su un presente che si rivela, nota dopo nota, un universo da scoprire.
Adesso però che la primavera sta quasi per tornare, anche se quest’ultima “lascerà congelare il sapore di questo capolavoro, come fosse un fiore immortalato da un abile pittore”, è giunto il momento di condividere con voi questo gioiello e, di conseguenza, le sue 11 “gioie”.
Tutto ha inizio con “Il ministero dell’amore”, un brano che immediatamente evoca ricordi, traccia confini che solo la musica stessa riesce poi a superare e lascia trasparire paure e inquietudini. Un incipit che ha il sapore di nostalgia intesa come “dolore del ritorno”, ma che si conclude con un tipo diverso di malinconia che diventa l’unica strada per assaporare e gustare le cose che davvero contano nella vita: l’amore e la passione.
E così, mentre qualcuno parte, c’è poi chi aspetta il ritorno. Con “Io resto qui” cambiano le sonorità e i movimenti evocati dalle note. Con questo brano al mistero della partenza, si aggiunge il desiderio incontrollabile di rivedersi un’ultima volta. Incontrarsi anche solo per pochi minuti, anche se dall’altra parte dell’universo.
D’un tratto però le situazioni mutano, le relazioni si evolvono e ci si ritrova a vivere nuove stagioni grazie a due brani come “Oggi non è settembre” e il meraviglioso “Fuori Nevica”. L’intensità di queste tracce ci rende quasi “tormentati dalla musica”, ci conduce in un vero e proprio sogno musicale in bilico tra veglia e sonno. Tutto sembra lontano, eppure nel nostro cuore sono “nascosti silenzi in cui ci sentiamo tranquilli” e, allo stesso tempo, distesi in un giardino innevato di “sogni effimeri” ci si ritrova con l’“ultima pagina da scrivere”.
Salutiamo viaggi insieme a “Jonny” e realizziamo sogni grazie a “Finché dormi”. Nel giro di mezz’ora eccoci così dapprima al volante di un’auto che non si fermerà fino all’alba e poi alla guida di un’astronave diretta sulla luna.
La persistenza della memoria, l’intensità del tempo scandito da “La lancetta dei secondi” e dalla “Canzone in scatola”, Cartoline che ho deciso di gustare alla fine, ricordano con meravigliosa energia quello che Mozart aveva cercato di spiegarci molti secoli fa: “Per alcuni la musica è, allo stesso tempo una cura e una malattia. Per queste persone la maggior parte delle note arriva direttamente dal cielo.”
Impossibile aggiungere altre futili parole a un progetto così immenso.
I Fiori di Cadillac, gruppo composto da Luigi Salvio, Francesco Passannante, Gianmario Galano, Domenico Volzone e Valerio Vicinanza, hanno già espresso tutto attraverso le famose 11 Cartoline. Ora aspetterò di ricevere altre immagini proiettate in armonie musicali. Aspetterò di godere insieme a loro e insieme a voi di nuove sfumature, immagini e colori.
Nell’attesa, consiglio a me stessa e a voi di (ri)ascoltare quest’opera prima. Nuovi viaggi ci attendono, nuovi percorsi attraverso tempo e spazio. Nuovi abissi in cui perdersi e ritrovarsi attraverso le più profonde passioni.
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