“La denuncia” al Teatro Sannazaro di Napoli, scritto e diretto da Ivan Cotroneo, con Marta Pizzigallo ed Elisabetta Mirra.
Una produzione Diana Or.i.s. S.r.l., in collaborazione con il Campania Teatro Festival.
“La denuncia” racconta di una ragazza diciassettenne(Alice) e della sua professoressa di italiano(Clelia) che si sono incontrate in un aula deserta dell’ Istituto scolastico.
La storia vuole far luce su quello che realmente si sono dette le due donne, in quanto ognuna riporta alla dirigente scolastica la sua personale versione dell’ accaduto.
Alice dice che la professoressa le ha fatto delle avances promettendole in cambio il massimo dei voti alla maturità.
La professoressa invece afferma che la ragazza le si è offerta spontaneamente in cambio di un voto alto agli esami che le servirà per
accedere all’ Università.
Quale è la verità? C’è stato ricatto?
Lo scandalo potrebbe scoppiare se la notizia uscisse fuori, travolgendo inevitabilmente la vita delle due protagoniste.
La storia prosegue quasi come un giallo fino all’ epilogo inaspettato.
Lo scrittore, che ha al suo attivo commedie teatrali, serie TV, film di successo quali “Il Bacio”, “ La Kriptonite nella borsa”, “ Quattordici giorni”, nei suoi scritti affronta temi
delicatissimi quali omofobia, discriminazioni sessiste molto sentite e sempre più
diffuse oggi.
I suoi testi hanno una valenza che va oltre la superficie, quella puramente simbolica, nel tentativo di superare la barriera di genere e parlare all’
essere umano in conflitto, nel tentativo di far dialogare la natura maschile con quella femminile, il privato con il pubblico.
“Con miei testi – ha dichiarato Ivan Cotroneo – cerco di sensibilizzare l’ opinione pubblica su tematiche a lungo ignorate e sottovalutate perché ritenute scomode.
Sono problematiche che impediscono ai ragazzi che ne sono vittime di essere sereni,
Si producono pochi spettacoli che affrontano queste tematiche:
io ho cercato di mettermi dalla parte dei ragazzi per capire il loro punto di vista in una stagione della
vita molto formativa e pericolosa, per evitare che gli strascichi di queste problematiche violente e discriminatorie possano influenzare il loro futuro.
I ragazzi di oggi – ha proseguito il regista– sono in gamba e preparati, ma anche a volte spaventati e
noi adulti abbiamo il compito di indirizzarli per affrontare al meglio la vita e le scelte future, lontano dagli schemi precostituiti e limitanti, dalla
omologazione forzata.
Ho sempre dato molta importanza alle piccole storie che parlano di sentimenti e -la Denuncia – è una di queste.
Storie che parlano al cuore, che trattano temi universali, diffidando delle formule di successo studiate a tavolino
che mancano di anima”.
Il lavoro delle attrici Marta Pizzigallo ed Elisabetta Mirra per aderire al personaggio
è degno di lode in quanto riescono a far passare le emozioni con un registro emotivo intenso e spiazzante.
Una pièce teatrale di forte realismo grazie all’ ottima regia che
non permette la pesantezza, lo stallo,
grazie alle due protagoniste che riescono a dare naturalezza ai personaggi di Clelia e Alice con un dialogo diretto e serrato che
le condurrà a una maggiore consapevolezza personale nel finale, portando alla luce
le loro fragilità a lungo nascoste.
Da sempre l’ essere umano è molto bravo a inventarsi un nemico, il diverso, l’altro, e la volontà di sottometterlo è forte, facendo leva su istinti primari quali rabbia,
disperazione, frustrazione, gelosia, vergogna, voglia di primeggiare.
Dov’è il bene? Dov’è il male?
Il testo caratterizzato a una prima lettura da luci e ombre, bianco e nero, ci induce alla riflessione che molto spesso i confini tra ragione e torto, verità e menzogna, non
sono quasi mai ben definiti, ma estremamente labili e soggettivi.
Il disorientamento, la confusione, il calcolo, l’ indifferenza, come cancrene corrodono in maniera
significativa il tessuto sociale.
Ben vengano allora gli spettacoli come “La denuncia”, che inducono lo spettatore alla riflessione profonda lontano da discriminazioni e
conformismo opprimente.
La capacità di Ivan Cotroneo di rinnovare il linguaggio e le tematiche teatrali, il coraggio di portare in scena opere cariche di umanità, lo rende uno degli autori e
registi attuali più interessanti e richiesti.