Il 2018 ha segnato un nuovo inizio nella carriera di Red Canzian. Dopo aver percorso 50 anni di storia della musica italiana insieme ai Pooh, firmando alcuni dei più grandi successi che hanno segnato intere generazioni, Red torna sulle scene con un grande e importante progetto solista che lo vede riabbracciare le sue origini rock. È partito venerdì 4 maggio dal Gran Teatro Geox di Padova il tour di “Testimone del tempo”, uno spettacolo che racconterà il percorso musicale e la carriera dell’artista, dai suoi inizi fino ai giorni nostri. Insieme a lui sul palco ci saranno: Chiara Canzian (vocalist, armonica e percussioni), Phil Mer (batteria, percussioni, piano e direzione musicale), Daniel Bestonzo (pianoforte, tastiere, fisarmonica), Alberto Milani (chitarre elettriche) e Ivan Geronazzo (chitarra elettrica, chitarra acustica e mandola). In questa piacevole intervista troviamo un Red Canzian entusiasta, innamorato della musica, della vita e dei suoi figli. Un artista orgoglioso di vivere il suo presente, con la consapevolezza e l’esperienza del passato.
Dopo un lungo percorso con i Pooh, oggi vivi un percorso da solista, un nuovo viaggio ricco di nuove emozioni, di nuove esperienze. Come stai vivendo questa rinascita, questo nuovo percorso?
«Lo sto vivendo con l’entusiasmo che ogni cosa nuova porta nella nostra vita. Il misurarsi in un’altra maniera, il misurarsi da soli, il tastare quanto amore c’è ancora in me per questo mestiere che mi sembra quasi aumentato. Il lavoro di più di un anno in questo progetto che ha portato in scena uno spettacolo che è veramente un gioiellino, perché è un racconto perfetto, con un filo logico che segue le date, i tempi, le formazioni e la più bella musica del mondo. Si comincia suonando il rock ‘n roll di Peter Richard passando per Elvis Presley ai Beatles, a Luigi Tenco a Ginio Paoli, Bob Dylan, Elton John, Battisti, Pink Floyd, dai Pooh alle mie canzoni. È un viaggio nella grande musica che h cambiato il mondo, che ha fatto sognare tre generazioni. Tutto questo lo sto affrontando con grande gioia».
Il tour è partito lo scorso 4 maggio dal Gran Teatro Geox di Padova, che ti vedrà protagonista in diverse città italiane. In che modo è strutturato?
«Sicuramente parliamo di uno degli spettacoli più originali che sta girando in questo momento in teatro poiché è un progetto che non è mai stato realizzato in Italia. È diviso in tre dimensioni. C’è quella narrata, quella suonata e quella raccontata attraverso delle immagini. In oltre due ore di concerto, ogni canzone viene presentata, narrata, e mentre viene suonata e cantata, alle nostre spalle gira un video che racconta il momento storico, il personaggio o semplicemente le suggestioni, tutto quello che serve a tener viva la narrazione di quel brano. Ad esempio quando canto “Blow in the wind” di Bob Dylan, alle nostre spalle scorrono immagini del Vietnam».
In queste prime date com’è stato accolto lo spettacolo dal pubblico, dai tuoi tanti fan che da anni ti seguono?
« I commenti di chi viene a vedere il concerto sono quasi imbarazzanti, per quanto sono belli. Nel corso dello spettacolo devo interromperli, perché altrimenti il concerto dura sei ore. Sento una maniera di applaudire che è così onesta e sincera, che parte dall’anima, che non è l’applauso dovuto al cantante bravo e basta. È qualcosa in cui capisci che sei arrivato a toccare l’anima in certi punti di qualcuno di loro o di tutti, per cui ci sono delle cose veramente forti. Anche se sono abituato a questo tipo di calore e di affetto da parte del pubblico, mi è successo più volte ultimamente di emozionarmi».
L’affetto del pubblico è uno dei regali più grandi che un artista può ricevere…
«Noi viviamo per quello. Se continui a fare questo mestiere, con questo entusiasmo è solo perché hai bisogno del palco, hai bisogno di contatto con la gente».
Sul palco sarai accompagnato dai suoi figli: Chiara Canzian e Phil Mer. Cosa si prova a lavorare con i propri figli?
«Sono molto orgoglioso di loro perché sono due talentuosi. Se fossero state due pippe sarebbero a casa. Non lavorano con me perché sono i miei figli. Chiara quando apre la bocca fa venire i brividi, Phil è uno dei batteristi giovani più bravi sulla piazza e più richiesto, devo far fatica per averlo con me. È bellissimo suonare con loro».
Cosa solitamente consigli loro?
«I miei sono i consigli dell’esperienza, mentre quelli che loro danno a me sono i consigli dell’attualità. Loro sanno essere moderni anche nella pronuncia di una canzone scritta 40 anni fa. È molto bello condividere con loro arrangiamenti, anche l’interpretazione diventa tutto molto funzionale, tutto molto nuovo. Anche le canzoni che ho scritto per i Pooh e canto sul palco, vengono vissute con un altro tipo di voce, arrangiamento, quindi diventa uno spettacolo nuovo a tutti gli effetti, anche se la gente ritrova cose che conosce bene».
Quali sono i pro e i contro del far parte di un gruppo e quali quelli di un progetto da solista?
«Ogni nostra scelta ha dei pro e dei contro. Con i Pooh era tutto sicuro ed era una macchina avviata che funziona va perfettamente. I contro, quando lavori con un gruppo devi rispettare, e quella è stata la nostra forza, le idee anche degli altri, perché non puoi imporre solo le tue. Quando si lavora da solo, ci sono mille rischi in più, devi far capire al mondo che tu esisti innanzitutto come autore, come cantante, come interprete, come uno che può reggere uno spettacolo e inventarsene uno anche di molto forte, come quello che sto portando in giro io. Come pro hai la meravigliosa possibilità di seguire la tua anima, l’istinto. Nella vita si fanno delle scelte e nella mia era arrivato il momento di fare questa scelta e siccome la musica non si ferma, io continuo a seguire la mia strada, perché questa è la mia vita».
Il tour è stato anticipato dall’uscita dell’album “Testimone del tempo”, che contiene e anche “Ognuno ha il suo racconto”, brano presentato in gara all’ultimo Festival di Sanremo. In quanto tempo è stato pensato e realizzato?
«L’album l’ho realizzato in un anno, tra lo scrivere i brani e cercare nei miei ricordi cosa c’era di non realizzato. Poi ho bussato al cuore degli amici, quelli che quando parlano e quando scrivono dicono cose che mi piacciono. Sicuramente la realizzazione è durata un anno, ma ho impegnato una vita per pensarlo e montarlo dentro di me».
Il brano sanremese “Ognuno ha il suo racconto” è un brano autobiografico, un po’ il racconto in prima persona di quanto hai vissuto…
«Andare a Sanremo e ripartire da solo richiedeva un pezzo energico che facesse capire che c’è tutta la vitalità del mondo in me e la voglia di suonare e di ritrovare le mie origini».
Dopo questo tour quali saranno i tuoi prossimi progetti?
«Innanzitutto adesso voglio divertirmi con il live, sia per quanto riguarda questo tour nei teatri sia quello che mi vedrà impegnato quest’estate, Red in Blue, con un’orchestra sinfonica e un trio jazz, in cui canterò dei grandi standard. Questo sarà un esperimento per non star fermo, per crescere, per continuare a misurarmi, a imparare, a capire, a gioire di questo mondo straordinario che è quello della musica. Nel frattempo sto pensando ai nuovi progetti».
Il 16 maggio sarai al Teatro Augusteo. Ci sarà qualche amico sul palco con te?
«Forse farò un omaggio alla musica napoletana con Enzo Avitabile. Io sono aperto a tutto, perché credo che la musica possa essere, buona, cattiva o non serve, le tre categorie sono quelle. Tendo ad andare verso quella buona, perché mi fa star bene. Quando faccio un buon concerto sono felice».
Il 7 giugno sari a Napoli a omaggiare Pino Daniele?
«Stiamo valutando insieme ad Enzo Avitabile, perché forse lo faremo insieme. Pino l’ho frequentato e conosciuto perché mio figlio ha suonato con lui in un tour, per cui sono andato spesso a vederlo in quella occasione. Sono amico di Fabiola, la moglie, abbiamo un rapporto che dura da anni. Vorrei fare una cosa che assomigliasse a quello che lui mi ha trasmesso. A me piaceva molto quando lui faceva la musica, rock, blues, cantava un po’ in inglese, in italiano e napoletano. Ci sono certe perle sue che mi danno i brividi, come Quando, Terra mia, ci sono delle canzoni nel suo repertorio di grande intensità poetica».
Queste le prossime date del tour, prodotto e organizzato da F&P Group:
16 maggio – Teatro Augusteo di NAPOLI
18 maggio – Teatro Verdi di FIRENZE
20 maggio – Auditorium Parco della Musica di ROMA
22 maggio – Teatro Metropolitan di CATANIA
23 maggio – Teatro Golden di PALERMO
25 maggio – Teatro Team di BARI
27 maggio – Teatro degli Arcimboldi di MILANO