Al Teatro San Ferdinando di Napoli si è tenuta – martedì 22 ottobre – una serata evento in onore di Giorgio Albertazzi, per celebrarne i cento anni dalla nascita. La sua autobiografia Un Perdente di Successo, di cui sono stati letti dei brani, ha dato il titolo al reading di due attrici d’eccezione, Mariangela D’Abbraccio e Laura Marinoni che col Maestro hanno avuto lunghe collaborazioni artistiche in periodi diversi, mentre l’allestimento scenico di Francesco Tavassi si basa su un progetto ideato e curato da Pia Tolomei di Lippa, moglie di Albertazzi; una produzione CMC/Nidodiragno con il sostegno del MiC.
Dopo La Pergola di Firenze (dove lo spettacolo ha debuttato nel 2023, esattamente cento anni dopo la nascita del Maestro), il Teatro Ivo Chiesa di Genova e il Piccolo di Milano, arriva a Napoli – nell’ambito delle serate speciali del Teatro Nazionale – Un Perdente di Successo (Un’Autobiografia di Giorgio Albertazzi) che la stessa Mariangela D’Abbraccio ha adattato per le scene. In essa, l’infanzia, l’adolescenza, la famiglia, gli studi, la guerra, gli amori, i personaggi di Albertazzi emergono con leggerezza in un racconto che attinge non solo ai ricordi, ma anche alla sua produzione letteraria (in particolare quella presente proprio nel libro) che consta anche di svariate poesie ricche di sentimento. Nato a Fiesole cento e uno anni fa, nel 1923, e scomparso nel 2016, grande divo, maestro di stile e di eleganza, mai scevra di ironia, nella vita e in scena, Albertazzi debuttò nel 1949 diretto da Luchino Visconti. E da quel momento affrontò da par suo testi classici e contemporanei: dall’amato Shakespeare a Pirandello, da D’Annunzio a Camus, dai tragici greci a Dante, a lungo a fianco di Anna Proclemer. Memorabile la sua interpretazione di Amleto diretto da Franco Zeffirelli che, nel ’64, portarono al festival shakespeariano a Londra, all’Old Vic, e che gli valse un’ovazione da parte di pubblico e critica nonché un encomio di Laurence Olivier in persona. Protagonista anche al cinema – basti ricordare L’anno scorso a Marienbad – e in tv con tanti famosi “sceneggiati”, Albertazzi rimane scolpito nella memoria collettiva per l’impareggiabile interpretazione di Memorie di Adriano, il testo di Marguerite Yourcenar che, dal 1989, lo ha accompagnato tutta la vita. Ma in questo ripercorrere la sua vita emergono anche ombre dal suo passato repubblichino (che non rinnegò mai) ma che non fu ostativo alla sua lunga e sincera amicizia con Dario Fo che di lui diceva: “Lo amo perché è un anarchico”! E poi, il rapporto con lo zio ucciso dai partigiani e con le donne della sua vita: la madre, le sorelle, la moglie, Anna Proclemer…
Serata sobria, piena di ironia e anche di nostalgia per un’epoca – quella della Via Veneto della Dolce Vita – che non tornerà mai più ma che le due incantevoli Mariangela D’Abbraccio e Laura Marinoni sanno evocare in maniera vivida e briosa, alternando brani letti e canzoni amate dal Maestro, grazie alle loro indiscutibili doti canore. Ad accompagnarle dal vivo, il trio composto da Massimiliano Gagliardi (piano), Dario Piccioni (contrabbasso) e Stefano Indino (fisarmonica), con un repertorio che spazia da canzoni d’autore a omaggi alla tradizione napoletana e a divagazioni latino-americane.