Carpi e Frosinone in Serie A. Chi l’avrebbe mai detto? Eppure, le due squadre che fino a due anni fa militivano in Lega Pro, hanno conquistato meritatamente la massima serie, esprimendo un calcio di alto livello. I ciociari si sono aggiunti ai romagnoli, dopo aver battuto in casa il Crotone per 3-1, nella splendida cornice frusinate del “Matusa” che ha fatto da dodicesimo uomo per tutta la stagione. Roberto Stellone, dopo aver vinto il titolo nazionale del campionato Berretti, ha preso in mano la prima squadra e l’ha guidata, nel giro di tre anni, dalla terza divisione alla Serie A, conferendole un gioco offensivo e ben organizzato, tanto da essere il secondo attacco della serie cadetta. Carpi e Frosinone, espressione di piccole città di meno di 100mila abitanti, sono le autentiche sorprese di quest’anno e, giunte in Serie A, rappresentano la realizzazione di quel ”pericolo” tanto paventato da Lotito nella, ormai, storica telefonata registrata a sua insaputa e diffusa nel Gennaio del 2015: due piccoli bacini d’utenza nella massima serie del calcio italiano.
Il Carpi ha dominato il campionato, perdendo solo quattro partite, frutto di una difesa ben organizzata (la migliore del torneo) e di un contropiede veloce ed efficace, finalizzati da attaccanti come Mbakogu e Lasagna che si sono integrati perfettamente nella realtà carpigiana, segnando venti gol in due. La coppia d’attacco dei gialloblu, invece, è composta dai bomber Dionisi e Ciofani che, segnando rispettivamente 14 e 13 gol, hanno fatto la fortuna degli uomini di Stellone, conquistando il secondo posto in campionato.
Nell’attesa che si giochino i play-off, i quali decreteranno la terza promozione, Carpi e Frosinone si godono questo momento storico: una Serie B dominata, a discapito di squadre ben più blasonate come Bologna, Livorno e Catania.
Ci sono anni in cui fila tutto secondo le aspettative, e anni in cui emerge il bello del calcio: la Serie A è pronta ad accogliere due splendide realtà che si apprestano a salire per la prima volta sul suo palcoscenico.
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