Elena Alessandra Anticoli De Curtis, nipote del grande Principe della risata, dal 2016 porta avanti con amore e dedizione un progetto che si sviluppa nel restituire respiro non solo al personaggio di Totò, inteso come attore, comico e maschera, ma in particolar modo all’uomo, al musicista, scrittore, poeta e pensatore. «Nonno mi sta dando una grande energia. Lui è come se fosse un pifferaio magico, perché ha il potere di mettere insieme le persone in forma positiva». La terzogenita di Liliana De Curtis (figlia di Totò), proprio grazie a questa grande energia, oggi porta avanti il lavoro svolto fino a qualche anno fa da sua madre, che per questioni di età e salute ha deciso di lasciare il mandato a sua figlia. Dopo i diversi eventi che l’anno vista coinvolta in occasione del cinquantenario della morte di Totò – riconosciuto tra i più grandi artisti del ‘900 italiano – di recente è impegnata nella presentazione del libro “Il Principe Poeta – Tutte le poesie e le liriche di Totò” (Colonnese Editore, 2018), a cura di Elena Alessandra Anticoli De Curtis, con la collaborazione di Virginia Falconetti e la prefazione di Vincenzo Mollica.
Di recente è uscito “Il Principe Poeta – Tutte le poesie e le liriche di Totò”. Ce ne vuoi parlare?
«È un lavoro che nasce da una ricerca accurata di tutte le poesie e le liriche di mio nonno. Siccome delle poesie sono state scritte in alcuni momenti della sua vita, abbiamo cercato di contestualizzarle. Ad esempio ce n’è una dal titolo “1957”, che risale all’anno in cui mio nonno perse la vista. Leggendo questa poesia si capisce quello che stava vivendo in quel momento, un periodo abbastanza delicato».
Nel libro ci sono anche 5 inediti.
«”1957” è appunto una poesia inedita. In realtà più che inedite sono semplicemente meno conosciute. Alcune delle poesie presenti nel libro appartengono a delle pubblicazioni già uscite, come ‘A livella e le altre dedicate all’amore. Ci sono tantissime poesie di mio nonno, tra l’altro molto belle e profonde, ma purtroppo le persone non le conoscono, perché si è dato spazio sempre alle stesse. Questo libro porta alla luce alcune liriche di Totò, per molti sconosciute».
C’è una poesia che ti piace particolarmente?
«C’è una poesia che si chiama “Vita mia”, dedicata a mia nonna, le cui parole sono particolari e profonde. Ascoltarla con la voce di nonno è ancora più coinvolgente ed emozionante, si capisce quanto era profondo il sentimento che li univa, e quanto mio nonno fosse una persona sensibile e affettuosa. Questa è quella che mi coinvolge e mi emoziona particolarmente perché tra me e mia nonna Diana c’era un rapporto simbiotico. Nel periodo che ho vissuto con lei a Roma, più volte mi ha raccontato l’incredibile storia d’amore tra lei e mio nonno. Anche se la storia è finita, tra di loro c’è sempre stato un legame molto forte».
Un libro multimediale che consente di ascoltare anche la voce di Antonio de Curtis
«Questa è un’altra innovazione fortemente voluta da me, ma anche dall’editore e da tutti quelli che hanno lavorato alla realizzazione di questo libro. La voce di nonno è molto penetrante, quindi ascoltare queste liriche con la sua voce è tutta un’altra cosa. Il suo modo di declamarle è unico».
Come mai la prefazione è stata affidata a Mollica?
«Vincenzo Mollica è sempre stato un cultore di mio nonno ed è sempre stato vicino alla mia famiglia, ci ha sempre sostenuto. In passato ha anche pubblicato una raccolta di poesie di Totò, quindi in questa occasione mi è stato anche di aiuto, nel darmi alcune dritte».
Nel 2016 hai costituito l’Associazione Antonio de Curtis in arte Totò, per continuare il lavoro svolto da tua madre e per far conoscere oltre al personaggio anche l’uomo che si cela dietro al grande artista. Inizialmente eri un po’ spaventata da questa grande responsabilità. Oggi, a distanza di anni, come stai vivendo questa esperienza?
«A distanza di anni è cambiato molto. Nonno mi sta dando una grande energia. Lui è come se fosse un pifferaio magico, nel senso che ha il potere di mettere insieme le persone in forma positiva. Gli eventi per il cinquantenario della morte, il libro “A Napoli con Totò” e quest’ultimo lavoro, sono i progetti che appartengono a questo percorso emotivo, grazie al quale ho avuto la possibilità di conoscere meglio mio nonno».
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
«Il cammino continua. Il mio intento è quello di realizzare il sogno di mia madre, che poi è anche il mio, ovvero di aprire il museo di Totò a Napoli e portare avanti anche altri progetti a scopo sociale. Altro obiettivo è quello di far conoscere l’uomo che si celava dietro l’artista. Totò comico lo si conosce in lungo e in largo, ma è fondamentale evidenziare la sua abilità nel trasformare le cose più drammatiche della vita, in comiche.»
Lunedì 12 novembre, alle ore 17.30 presso l’Opera Cafè Scaturchio del Teatro Di San Carlo di Napoli, ci sarà la presentazione del volume “Antonio de Curtis – Il Principe Poeta”.