«C’è ancora molto che non so dell’America , della vita, di ciò che potrebbe riservarci il futuro. Ma conosco me stessa. Mio padre mi ha insegnato a lavorare sodo,ridere spesso e mantenere la parola data e mia madre mi ha mostrato come pensare con la mia testa e far sentire la mia voce. Insieme mi hanno aiutata a riconoscere il valore della nostra storia ,della mia storia,all’interno di quella più grande del nostro Paese. Anche se non è bella e perfetta».Michelle Robinson Obama
Dal 6 maggio 2020 è disponibile sulla piattaforma digitale Netflix Becoming, un film documentario diretto da Nadia Hallgren sull’ex First Lady degli Stati Uniti Michelle Obama e tratto dalla sua biografia omonima che ha venduto oltre 10 milioni di copie. Il libro edito dalla Garanti, pag. 498, 16 euro,è stato tradotto da Chicca Galli ed è alla decima edizione.
Noi di Mydreams abbiamo visto sia il film-documentario che letto il libro e ve li consigliamo entrambi perché in questo momento storico particolare per l’America che ha visto l’elezione a Presidente del democratico Joe Biden e come vice Kamala Harris, conoscere a fondo la vita di Michelle Obama rappresenta l’occasione per fare alcune riflessioni sulla politica americana e sul ruolo giocato dalle donne verso un profondo cambiamento. La storia personale di Michelle Obama si intreccia con gli eventi della politica mondiale in questi anni difficili e tempestosi ma sorretti sempre dalla speranza di un mondo migliore frutto dell’impegno e delle scelte di ciascuno di noi.
Il libro, oltre la prefazione e l’epilogo e i numerosi crediti fotografici, è diviso in tre sezioni dal titolo: Come sono diventata me stessa, Come siamo diventati noi stessi, Come siamo diventati qualcosa di più.
Partendo dai suoi ricordi d’infanzia Michelle ci racconta come in un diario e con dovizia di particolari la sua vita di studentessa, di fidanzata, di mamma e di prima First Lady di colore. Con una prosa chiara e scorrevole ci descrive il quartiere di South Side di Chicago dove i suoi genitori Fraser e Marian l’hanno sempre spronata allo studio e a pensare con la propria testa. Lei ed il fratello Craig vivono in un modesto appartamento in affitto ed i genitori fanno enormi sacrifici per pagare le rette del college.
Michelle è una bambina studiosa, diligente ma soprattutto determinata ad eccellere. Frequenta le aule di Princeton e poi quelle di Harvard per poi approdare come avvocato nel prestigioso studio legale Sidley & Austin dove incontra per la prima volta Barak Obama in qualità di tirocinante più anziano di lei di tre anni. Michelle quasi subito se ne innamora e lo sposa per la profondità delle sue idee e la tenacia nello studio. E quando suo marito intende candidarsi prima come senatore e poi alla corsa alla Casa Bianca Michelle lo appoggia pur sapendo che in caso di vittoria dovrà stravolgere la sua vita e quella delle due bambine: Malia e Sasha. Sappiamo tutti com’è andata e il Signore e la Signora Obama restano alla Casa Bianca per ben otto anni.
Michelle Obama racconta gli inizi del suo matrimonio, il diventare madre, la rapida ascesa politica di suo marito e le due estenuanti campagne elettorali sotto la luce dei riflettori e le difficoltà di conciliare il suo ruolo di moglie e madre con quello di First Lady, per giunta di colore.
Con grande sincerità e a cuore aperto ci parla di come la sua famiglia sia balzata all’improvviso sotto i riflettori e degli incontri più significativi fatti con i grandi della Terra cogliendone gli aspetti più umani dalla regina Elisabetta II a Nelson Mandela.
Dalle pagine trasuda la forte passione per il suo Paese, l’impegno costante nel sostenere marito e figlie e la capacità di portare avanti con determinazione diversi progetti che l’hanno vista protagonista durante la sua permanenza alla Casa Bianca. Basti ricordare la campagna per un’alimentazione sana rivolta soprattutto ai bambini partendo dalla realizzazione di un orto nei giardini della dimora presidenziale e il suo impegno per estendere la sanità gratuita agli appartenenti alle fasce più deboli della popolazione americana nonché la sua attenzione costante a migliorare la vita dei soldati e delle loro famiglie. Insomma Michelle non è stata soltanto la moglie del Presidente ma ha voluto vivere in modo attivo il ruolo di First Lady presentandosi sempre come una donna vera, autentica, coraggiosa nel dare voce ai propri ideali.
Tutte le personalità citate nel libro sono descritte da Michelle Obama in modo lusinghiero fatta eccezione per Donald Trump nel quale ella vede in modo profetico un uomo di razza bianca volgare, razzista, misogino, sovvenzionato dal fiorente mercato delle armi e senza un vero interesse a risolvere i problemi politici ed economici dell’America e degli americani.
Il film-documentario ci mostra Michelle Obama nella quotidianità ed alle prese con i tanti ammiratori durante le due estenuanti campagne elettorali o negli incontri con i lettori della sua autobiografia. La vediamo ritornare nel suo quartiere accolta trionfalmente da quanti l’hanno conosciuta bambina, adolescente e donna. Ritorna nella sua scuola elementare e al college, stringe mani abbraccia tutti con commozione evidente e profonda.
Il mescolare le immagini pubbliche e private rende il tutto vero, autentico, spontaneo.
Il messaggio implicito del film documentario è: chiunque può raggiungere l’obiettivo che si è prefisso, basta crederci e lavorare sodo. Non smettere mai di diventare chi si vuole essere senza limiti di età, colore della pelle, religione… A Michelle Obama fa eco oggi la prima donna vicepresidente nella storia degli Stati Uniti Kamala Harris: “Dream with ambition!” ovvero “Sognate in grande, sognate con ambizione!”. E aggiunge: “Io sono la prima e non sarò l’ultima. Imparate a vedervi come nessuno vi ha mai viste prima!”. Grazie Michelle, grazie Kamala!