Arriva in Italia “un’Unica Banca Dati” che sostituirà le oltre 8 mila esistenti sul territorio e prevede anche l’ indirizzo di posta elettronica certificata per ogni cittadino, che si potrà usare per comunicare con la Pubblica amministrazione.
A dettare i tempi del completamento dell’operazione in qustione è il regolamento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale datata 8 gennaio.
Dietro questo progetto c’è l’intenzione di semplificare la macchina pubblica e la vita dei cittadini attraverso le nuove tecnologie. Non è però la prima volta che si parla di “Anagrafe Nazionale”, si tratta infatti di un progetto lanciato a fine 2012, andato avanti a fasi alterne.
Il nuovo sistema di “un’unica anagrafe” sostituirà quindi le oltre 8.100 attualmente esistenti, consentendo di ridurre i tempi ed i costi per gli utenti e risparmiando le risorse delle amministrazioni: «le operazioni di aggiornamento degli archivi comunali avverranno automaticamente e saranno rese disponibili a tutte le amministrazioni». La conseguenza, a questo punto sembra essere scontata: è un censimento permanente della popolazione?
Noi ci chiediamo: cosa cambierà praticamente per il singolo cittadino?
Oltre a nome, cognome, domicilio, stato civile e gli altri classici dati anagrafici spunterà anche una nuova informazione: l’indirizzo di posta elettronica certificata e chi vorrà, lo potrà sceglierla come “esclusivo mezzo di comunicazione” con la P.A. e verrà quindi garantito l’invio telematico delle attestazioni, delle dichiarazioni di nascita e dei certificati.
Viene spiegato sul sito dell’Agenzia per l’Italia digitale che la cosiddetta “Anagrafe Nazionale” sarà capace di dialogare con le altre banche dati di rilevanza nazionale e regionale in modo che le informazioni di anagrafe, una volta rese dai cittadini, si intendano acquisite dalle pubbliche amministrazioni, senza necessità di ulteriori adempimenti o duplicazioni.
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