Napoli non finisce mai di stupire; solo passeggiando per la città si scoprono pezzi della storia artistica della città. Un patrimonio immenso, un mosaico di stili nato dalle diverse dominazioni che si sono succedute nel tempo in città. A via San Paolo 4, nel cuore del centro storico, vi è l‘accesso al teatro romano di Napoli. Uno spettacolo dell’architettura, incastonato tra palazzi, antri, vicoli. Dal di fuori è impossibile solo pensare che all’interno ci sia un simile gioiello ed invece grazie alla rassegna “31 SALVI TUTTI”, realizzata dal CRASC in collaborazione con Baracca dei Buffoni, ci si addentra in un mondo tutto da scoprire.
L’architetto Francesca Longobardi, che si occupa degli scavi sin dal 2004, illustra ai tanti visitatori quello che è il cantiere che lavora al recupero dei resti del Teatro; si tratta di un teatro scoperto di epoca romana, che da sempre è conosciuto come il teatro di Nerone, anche se in realtà non si tratta dell’edificio dove si narra si sia esibito l’imperatore romano. Dopo la visita, negli spazi interni dell’ambulacro, è andato in scena lo spettacolo Il Mercante di e con Carlo Galati, prodotto da Scena Mobile in collaborazione con Apoikia srl. Il testo segue la tradizione della drammaturgia classica che tratta temi etici stimolando il pubblico alla riflessione e alla partecipazione. Un ricco mercante, Lucius, abile nei suoi affari che si compiace delle sue capacità e delle grandi ricchezze accumulate, è talmente concentrato su di sé che in un delirio di onnipotenza, pur di raggiungere i suoi scopi, calpesta valori importanti quali la lealtà, l’onore e l’amicizia.
Il progetto “31 SALVI TUTTI!” è la perfetta rappresentazione del percorso che il CRASC sta seguendo da anni: la promozione del territorio attraverso la diversificazione delle proposte, sfruttando le molteplici ispirazioni della tradizione.
Gli spettacoli proposti, la distribuzione, le multidisciplinari collaborazioni e la formula dell’ingresso libero caratterizzano il progetto.
Bella iniziativa ben realizzata che conferma la solidità di alcune realtà napoletane come il CRASC.
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