«Ho sempre cercato nella musica il cuore di Napoli» Roberto De Simone
Si è spento nella sua abitazione in Via Foria a Napoli, all’età di 91 anni, il famoso musicista e regista teatrale Roberto De Simone, assistito dal nipote Alessandro al quale era profondamente legato.
I funerali si terranno mercoledì 9 aprile presso il Duomo di Napoli alle ore 16.00 mentre la camera ardente è stata allestita nel Teatro San Carlo. Le bandiere della città saranno a mezz’asta in segno di lutto.
Nato il 25 agosto del 1933 nel capoluogo campano, in Via Pignasecca, De Simone ha dedicato la sua vita alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio culturale e musicale della sua terra fondando nel 1967 la Nuova Compagnia di Canto Popolare nata proprio con l’obiettivo di recuperare e reinterpretare la musica popolare della regione Campania attraverso un attento lavoro etno-musicologico.
Il grande pubblico lo ricorda per aver scritto e diretto nel 1976 La Gatta Cenerentola, un’opera teatrale ispirata all’omonima fiaba di Giambattista Basile contenuta ne Lo cunto de li cunti, noto anche con il titolo Pentamerone. Tra gli altri suoi lavori importanti segnaliamo: Masaniello, Mistero Napolitano, La Festa di Piedigrotta, Stabat Mater. Come compositore ha firmato il Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini ed Eleonora dedicata al bicentenario della Rivoluzione partenopea del 1999 e numerosi allestimenti di opere liriche.
Insegnante di Storia del Teatro all’Accademia di Belle Arti dal 1972 al 1976,Roberto De Simone è stato anche Direttore Artistico del Teatro San Carlo dal 1981 al 1987 e Direttore del Conservatorio San Pietro a Majella dal 1995 al 2000.
Dal carattere fiero e indomito ha segnato un’epoca di grandi fermenti musicali e la città di Napoli gli deve molto come hanno ammesso tutti coloro che si sono espressi dopo aver appreso la notizia. Il sindaco Manfredi ha detto: «Napoli perde un importante riferimento culturale che ha saputo portare nei decenni la nostra città in giro x il mondo coniugando sapientemente le antiche tradizioni con una straordinaria attitudine innovativa».
La dirigenza del Conservatorio di Napoli lo saluta con eterna gratitudine «per tutto quello che ha fatto per la crescita culturale dell’Istituzione e per l’alto magistero e la passione profusa nella formazione delle nuove generazioni».
Il ministro Alessandro Giuli ha detto: “«Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa del Maestro Roberto De Simone, protagonista straordinario della cultura italiana e ambasciatore autorevole della tradizione musicale e teatrale napoletana nel mondo. Regista, compositore, musicologo ed intellettuale illuminato, ha saputo coniugare genialità artistica e rigore scientifico, dando voce all’immenso patrimonio culturale popolare e alle radici profonde del nostro Paese».
Marisa Laurito, direttore artistico del Teatro Trianon Viviani, lo ricorda così: «si è spenta un’altra luce potente su Napoli con la scomparsa del maestro Roberto De Simone. È stato un genio insostituibile, con cui ho avuto l’onore di lavorare quando ero una giovane attrice. Gli sono molto grata per aver voluto regalare al nostro teatro la sua ultima opera, che nel titolo porta il suo nome Trianon OperaA. Tra pupi, sceneggiate e belcanto , diretto da Davide Iodice, con la direzione musicale di suo nipote Alessandro. Al maestro dobbiamo grande riconoscenza e amore per tutto quello che ha regalato alla città di Napoli e alle emozioni e alla gioia che ha regalato a tutti noi con le sue splendide opere».
Lo scrittore Roberto Saviano ha espresso così il suo cordoglio: «Il Maestro spesso è stato dimenticato, isolato, maltrattato. De Simone ha creato Napoli, le sue opere, la sua musica, i suoi studi non hanno pari con nulla che sia stato scritto su Napoli , attraverso Napoli, nonostante Napoli. Ha cercato la lingua della carne, ha saputo tramandare la devozione e la possessione di una terra rendendola lui, e solo lui, universale. Leggete, cercate e ritrovate le sue opere!».
Noi di Mydreams vogliamo ricordarlo proprio durante la presentazione del libro La canzone napolitana presso le Librerie Feltrinelli (Ed. Einaudi, Collana I millenni, pag. 496). Si tratta di una storia non convenzionale della canzone napoletana dal ‘500 ad oggi che vi consigliamo di leggere e rileggere perché è ad opere come queste che si deve la sopravvivenza della nostra memoria e quindi della nostra identità. Non avevamo il coraggio di avvicinare il Maestro per firmare una copia. Scemata la folla che ascoltava con profondo interesse le sue parole ci avvicinammo e fummo accolti con un sorriso sornione. Grazie, grande Maestro!