Il cinema sotto shock, la notizia della morte del regista Philip Seymour Hoffman, è di quelle non facilmente digeribili. Si spegne alla prematura età di 46 anni un acclamatissimo attore e regista statunitense che ha lasciato l’intero paese ad occhi increduli e pieni di lacrime. Phillip Seymour Hoffman lascia la vita a causa di un’overdose, provocatagli da un mix letale di eroina. Il suo esordio al cinema risale al 1991, quando prende parte al film Triple Bogey on a Par Five Hol, una piccola parte che gli permise di essere recepito con grande entusiasmo dalle case cinematografiche hollywoodiane, che lo chiamarono per recitare una parte nel film ScentOf Woman del 1992, per la regia di Martin Scorsese e con protagonista Al Pacino. Questo momento permise a Phillip Seymour Hoffman l’approdo a quello che sarebbe stato un indiscusso successo al cinema,come protagonista di film tra cui annoveriamo: Boogie Nights, Il grande Lebowski, Happiness, Magnolia, Il talento di Mr. Ripley, Quasi Famosi, Ubriaco d’amore, Red Dragon, La 25ima ora. Nel 2005 con Truman Capote – A sangue freddo, arriva la consacrazione di eccellenza cinematografica. L’interpretazione a questa pellicola gli consentiranno di ricevere due premi; il primo Oscar al miglior attore protagonista ed il British Academy of Film and Television Arts. Nei pochi anni successivi, riceverà ben tre nomine di candidatura all’Oscar. Nel 2008 per il film “La guerra di Charlie Wilson”, nel 2009 per “Il Dubbio”, nel 2013 con “The Master” e contemporaneamente il 2010 lo aveva accolto al suo esordio di regista con Jack Goes Boating. Un genio d’arte cinematografica ma probabilmente con inespresse irrisolutezze interiori.
Share On
