Forse è un bene fare un teatro differente perché il nostro modo di percepire le cose, anche il teatro quindi, è cambiato; al Piccolo Bellini il Collettivo lunAzione presenta “La misura”, con la regia di Eduardo Di Pietro, in scena fino al 7 maggio.
L’idea alla base dello spettacolo è nata da una storia reale quella di Italo Spinelli un uomo modenese che all’età̀ di 82 anni si laurea in filosofia. Lo studio, il porsi domande sull’anima, sul dopo vita nasce dalla perdita dopo cinquanta anni di matrimonio, della moglie. Un percorso ostacolato da aridi umani che di questo gesto non hanno compreso la profondità, non sono andati oltre, come spesso accade.
Ci sono tante idee in questo lavoro e molte sono efficaci e giuste. Al fianco dei due attori, Martina Di Leva e Marco Montecatino, c’è una marionetta a taglia umana, animata da Marco. Il modo di fare muovere, ‘parlare’ Italo è meraviglioso, poetico addirittura in certe interazioni tra la marionetta e l’uomo.
Ma questo spettacolo non è solo il racconto di Italo e del su viaggio alla ricerca di risposte, è un percorso nel dolore connaturato alle perdite delle persone care. Anche Marco ha subito un doloroso distacco che non riesce a superare. L’attore appare davvero compreso nel ruolo, a tal punto da dare vita a certi momenti di ‘ vuoto’ più lunghi del dovuto. Riesce a catalizzare l’attenzione del pubblico in tutti i passaggi, nei cambi di registro registici ed attoriali. Eppure non è un lavoro facile dove si lavora in sottrazione, di luce, di parole, di gesti a favore di poche cose essenziali, pochi passaggi ma di grande lirismo.
L’indagine esistenziale di Italo, in forme e gradi differenti, è quella connaturata alla condizione di ogni essere umano e riflette i grandi topoi del cammino di formazione e della ricerca metafisica.
Il testo è duro, in alcuni momenti fortissimo, ma molto efficace per raccontare mancanza e solitudine, non nel modo usuale ma in maniera originale anche attraverso una sorta di rap, con un progetto sonoro a cura di Tommy Grieco che accompagna il racconto nel modo giusto.
Marionetta e costumi sono di Barbara Veloce, mentre Andrea Iacopino firma il disegno luci.
E’ evidente che sia uno spettacolo studiato, frutto di un lavoro di squadra in cui tutti i tasselli vanno a posizionarsi nel modo giusto e creano un insieme di gran qualità che lascia lo spettatore ricco di emozioni.
Lo studio dello spettacolo ha vinto il bando (H)eartH – Ecosystem of art and theater, ha il sostegno di Teatri Associati di Napoli, Teatro Elicantropo, Teatro Bellini, Pim OFF, Teatro Civico 14 ed è stato finalista per il festival I Teatri del Sacro 2019.